Burnout, come combatterlo.

Cos'è il burnout
e come fronteggiarlo.

Il burnout è uno stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale causato da uno stress eccessivo e prolungato.

Si verifica quando ti senti sopraffatto, emotivamente svuotato e incapace di soddisfare le richieste costanti.

L’esaurimento può minacciare il cuore stesso del nostro essere, il nostro relazionarci con il mondo che ci circonda e persino con noi stessi.

Quando tutto richiede un’energia che noi non crediamo più di avere, il nostro mondo si restringe.
Possiamo diventare alienati dalle nostre emozioni, dai nostri desideri e dalle persone a noi care.

Questo è un problema che coinvolge milioni di persone le quali, pur mantenendo un’apparenza di normalità, sono consumate, erose al loro interno, sentendosi estraniate, diverse, irreparabili.

Ma è uno stato veramente irreversibile?

Cosa possiamo fare al riguardo?

Se ci basiamo sui dati delle riviste di psicologia, le indagini sui posti di lavoro, le tante statistiche anonime fatte da psicologi e addetti ai lavori, potremmo seriamente pensare di star vivendo nell’epoca dell’esaurimento per eccellenza!

L’indagine Deloitte “Wellbeing at Work” del 2023 rilevò che circa la metà dei lavoratori nel mondo occidentale dichiara di sentirsi  spesso esausta, abbandonata, inadeguata e stressata. 

In realtà quella attuale non è l’unica generazione ad aver dovuto combattere contro i demoni dell’esaurimento fisico, mentale ed emotivo…

 

Nel Medioevo, l’esaurimento era definito come “acedia” – una malattia spirituale peccaminosa che si manifestava come apatia, torpore e ingratitudine.

Gli studiosi del Rinascimento associavano l’esaurimento alle attività accademiche e all’allineamento dei pianeti.

Nel XIX secolo, era il sintomo centrale di una condizione chiamata “nevrastenia”, definita come una debolezza dei nervi e considerata la conseguenza di un ritmo di vita più rapido e di una sovrastimolazione.

Persino in epoche recenti, prima che venisse alla luce che quel frequente e debilitante senso di spossatezza – che ci fa sentire stanchissimi prima ancora di aver iniziato la giornata lavorativa e che ci porta ad avere sempre sonno e bisogno di riposo – non era affatto pigrizia, tipica dei fannulloni (la spesso deprecata siesta dei popoli latini), bensì una vera e propria patologia, che colpisce appunto milioni di individui nel mondo.

Circa la metà dei lavoratori nel mondo occidentale dichiara di sentirsi  spesso esausta, abbandonata, inadeguata e stressata. 

In qualche modo è persino confortante sapere che queste paure sono sempre state presenti.
Le preoccupazioni riguardo all’esaurimento emotivo e fisico ci rendono …umani!

Esse si riferiscono a paure più profonde riguardo alle conseguenze del cambiamento sociale, al graduale declino dell’energia con l’età e alla morte.

A cui spesso si aggiunge una diffusa ignoranza che, ancora oggi, attribuisce connotati deprecabili e negativi a queste situazioni di fragilità e bisogno di aiuto.

Burnout: disagio personale e grave danno economico.

Il burnout, il malessere che genera indiscriminatamente fra personale, quadri e manager non è solo causa di infelicità e disagio, ma crea enormi danni alle aziende, accentuando, in ultima analisi, i sensi di colpa e i malesseri di tante al loro interno.

Al contrario, come abbiamo visto in altri articoli dedicati all’empatia e alla gentilezza, anche la cura del benessere emozionale e psico fisico di ognuno riesce a lanciare ogni impresa verso obiettivi altrimenti inimmaginabili.

Il burnout, il malessere che genera indiscriminatamente fra personale, quadri e manager non è solo causa di infelicità e disagio, ma crea anche enormi danni alle aziende.

La Chiave per la Soddisfazione e il Benessere sul Posto di Lavoro

Immagina che bello svegliarsi ogni mattina con un senso di intensa motivazione che ti guida attraverso la giornata.

Ti senti utile, apprezzato e parte di qualcosa di più grande.

Questo è il potere di avere uno scopo sul posto di lavoro.

Non si tratta solo di svolgere compiti e rispettare scadenze, ma di trovare un significato in ciò che fai.

Questo senso di scopo è la chiave per la soddisfazione e il benessere professionale.

L’importanza di Avere uno Scopo.

Avere uno scopo non è solo un concetto filosofico, ma una necessità psicologica.

Numerosi studi hanno dimostrato che le persone che trovano un senso positivo, una forte motivazione nel loro lavoro sono più felici, più produttive e meno inclini al burnout.

Secondo una ricerca di Gallup, i lavoratori che percepiscono il proprio lavoro come significativo hanno una probabilità di quasi tre volte maggiore di essere coinvolti e sereni rispetto a quelli che non lo fanno.

Un infermiere che si prende cura dei pazienti in un reparto di terapia intensiva può trovare uno scopo profondo nel salvare vite e alleviare la sofferenza.
Ogni giorno, affronta sfide immense, ma il senso di utilità e di impatto positivo sugli altri lo motiva a continuare.

Questo senso di scopo può ridurre i livelli di stress e aumentare la resilienza, anche in un ambiente di lavoro estremamente esigente.

Un insegnante che aiuta gli studenti a scoprire e sviluppare i loro talenti trova uno scopo nella formazione delle future generazioni.
Vedere gli studenti crescere e raggiungere i loro obiettivi dà un senso di realizzazione e gratificazione.

Gli insegnanti con un forte senso di scopo sono più propensi a rimanere nella professione e a sviluppare relazioni significative con i loro studenti.

Un ingegnere che lavora su tecnologie innovative per combattere il cambiamento climatico sente che il suo lavoro contribuisce a salvare il pianeta.
Questo senso di partecipazione a una causa più grande motiva e ispira intensamente.

Gli ingegneri con un chiaro senso di scopo tendono a essere più creativi e impegnati, portando a soluzioni più innovative.

Come si vede le motivazioni hanno poco a che fare con la fatica, la durata o l’intensità del lavoro.
Quando ci si diverte e appassiona a qualcosa, nessuno guarda l’orologio.

I lavoratori che percepiscono il proprio lavoro come significativo hanno una probabilità di quasi tre volte maggiore di essere coinvolti e sereni rispetto a quelli che non lo fanno.

Come Trovare e Coltivare uno Scopo...
sul Posto di Lavoro

Un tratto comune ai tanti  che sono afflitti dal burnout è il timore, la quasi ineluttabile certezza di non poter uscire da quello stato mentale, da quella situazione psicologica che lo attanaglia.

Questo è il principale ostacolo da affrontare: far capire alle persone usando esempi concreti e nuove abitudini che burnout non significa “essere sbagliati”, bensì che si sta semplicemente osservando la realtà in modo sbagliato.

La prima cosa da fare, quindi, è ricostruire un allineamento dei valori personali e professionali.

Identificare dentro di sé i propri valori personali e cercare ruoli professionali, o aziende che li rispecchino al meglio.

Ad esempio, se la sostenibilità è importante per te, proponiti a un’organizzazione che promuove pratiche ecologiche.

Contributo alle Cause Sociali

Partecipare a iniziative aziendali che mirano a fare la differenza nella comunità.
Questo include programmi di volontariato, progetti di sostenibilità o campagne di sensibilizzazione.

Sviluppo delle Relazioni Interpersonali

Costruire relazioni forti con colleghi e clienti.
Il senso di appartenenza a una comunità lavorativa coesa aumenta il senso di scopo e di motivazione.

Feedback e Riconoscimento

Chiedere e offrire feedback costruttivi è sempre utilissimo.
Il riconoscimento delle proprie capacità e dei successi raggiunti rafforza il senso di utilità e di realizzazione.


Sentire di avere uno scopo sul posto di lavoro è più che una mera soddisfazione personale: è una componente essenziale per il benessere complessivo.

Quando troviamo significato in ciò che facciamo, la nostra motivazione aumenta, le nostre prestazioni migliorano e la nostra vita lavorativa e privata diventa molto più soddisfacente.

Che si stia salvando vite, educando menti giovani o innovando tecnologie, il senso di scopo può trasformare l’esperienza lavorativa, rendendola non solo più tollerabile, ma anche gratificante e ricca di ispirazioni.


Come si vede il lavoro non deve essere solo un dovere quotidiano, qualcosa che si è costretti a portare avanti per necessità.

È invece un’opportunità per crescere, imparare e fare la differenza.

Trovare il proprio scopo, coltivarlo e guardare come esso migliora ogni aspetto della nostra vita privata e professionale.

Affida la tua comunicazione digitale, il blog, le recensioni, i social a chi nel turismo ci vive da sempre. E parlerà col tuo stile.

Condividi sui tuoi social!

La cura di ogni dettaglio della tua pagina web, come colori, testi, spazi bianchi, pulsanti e inviti all'azione è molto importante. Serve all'usabilità e all'esperienza del visitatore. Contattami per saperne di più.

Desideri qualità nella comunicazione della tua azienda?
Inviaci un messaggio!

Leggi altri interessanti articoli per la tua professione!

Ospitalità vincente

Scarica gratis il tuo e-book esclusivo e ricevi consigli pratici per far crescere la tua attività turistica.
Inserisci la tua email per accedere subito a strategie innovative e restare aggiornato con la nostra newsletter.