La reputazione diviene una merce di scambio, un valore da vendere.
Reputazione, la via del successo
del tuo hotel. * 1
Reputazione: il valore di prestigio, credibilità e rispettabilità per il tuo business.
Reputazione, la via del successo del tuo hotel.
Conoscete tutti il detto: “l’abito fa il monaco“, vero?
L’abito in questione è la nostra reputazione, ciò che gli altri vedono, o credono di vedere, in noi.
Reputazione è un termine che indica la stima, la considerazione in cui si è tenuti dalle persone.
“La reputazione è il capitale più prezioso che un individuo possa possedere.” usava dire Jerry Lawson.
Ed effettivamente è una cosa così diffusa in ogni ambito che ormai non ci facciamo neanche più caso.
È come il pane, come un amico che conosciamo da una vita.
È qualcosa che orienta e sostiene ogni nostra scelta: da quella di un acquisto, di una scuola dove iscrivere i nostri figli, di un ospedale dove scegliere di curarci, o di …un Hotel nel quale scegliere di trascorrere le nostre preziose, rare e desideratissime vacanze.
Spesso persino di un/a compagno/a con cui impegnarci affettivamente!
La reputazione, come ogni filo invisibile che lega le relazioni umane, si intreccia con ogni aspetto della nostra vita quotidiana.
Meglio le buone recensioni, o l'aiuto dell'influencer? 🤔
Che sia un atto inconscio, o che procediamo a un’analisi serrata, precisa e metodica delle varie opzioni, fra i fattori più importanti che orientano le nostre decisioni finali, persino prima del prezzo, ci sono la reputazione, la credibilità, l’autorevolezza di chi desidera offrirci un bene, o un servizio.
In questo intricato mosaico decisionale, la reputazione si erge come un faro che guida le nostre scelte di acquisto, spesso precedendo, surclassando anche il pur importante fattore costo.
La nostra società è intessuta con fili invisibili di fiducia, credibilità e autorevolezza, elementi che vanno ben oltre la semplice transazione economica.
Dovunque, nel mondo, la nostra intera società è basata su questo indispensabile elemento.
Il nostro sistema legale ha persino codificato le pene a cui va condannato chi deliberatamente cerca di screditare e demolire la reputazione altrui!
In un’era digitale, il concetto di reputazione è ulteriormente ingigantito, con migliaia di influencer che fungono da moderni custodi e amplificatori della credibilità.
L’influencer moderno impegna, mette in gioco la sua personale credibilità per riversarne altrettanta sui servizi o prodotti che pubblicizza a pagamento.
Queste personalità, gli influencer, hanno conquistato visibilità e stima, sfruttando la propria credibilità per promuovere prodotti e stili di vita.
La reputazione, dunque, non è più solo un valore intangibile, ma diventa un bene attivo, prezioso, che può essere utilizzato a fini commerciali.
Nell’ultimo scorcio del 2023 abbiamo persino assistito a eventi drammatici, dove in gioco c’erano appunto la nomea, l’onestà, la reputazione e l’onorabilità di varie persone molto famose.
È chiaro quindi quanto arrivare a possedere questo lustro, questa scintillante affidabilità e autorevolezza agli occhi di chi desideriamo che ci scelga vale tantissimo, …ma davvero tanto!
L’abito fa il monaco significa quindi che se gli altri credono tu sia qualcosa (di positivo), ti seguiranno più facilmente, si fideranno di te, acquisteranno ciò che offri.
In qualche modo è vero: esistono tantissime persone che si sono costruite un’immagine scintillante: che siano venditori di articoli casalinghi, o predicatori di una qualche setta religiosa, influencer di prodotti di bellezza e abbigliamento, o guaritori di mali incurabili.
Ma è proprio vero che l'abito fa il monaco?
Ciò che il proverbio non dice che se è pur vero che “l’abito fa il monaco“, questo inganno non dura quasi mai a lungo: prima o poi si vede sempre chi c’è realmente sotto quella tonaca.
In questo senso quel proverbio acquisisce un nuovo significato, indicando che la percezione che abbiamo degli altri può influenzare notevolmente le nostre scelte.
Positivamente e negativamente.
Il proverbio quindi non rivela l’intera verità.
La reputazione può brillare in superficie, ma la sua reale autenticità viene spesso svelata nel corso del tempo.
In un mondo in cui l’informazione è accessibile a tutti, la veridicità delle affermazioni viene costantemente messa alla prova, testata.
Fortunatamente molte persone hanno imparato a leggere tra le righe, a distinguere video, messaggi autentici, pubblicità e recensioni genuine da quelle create ad arte per non dire tutta la verità, talora per ingannare.
Nel nostro lavoro di assistenza alla comunicazione degli Hotel e di chi si occupa di accoglienza vera, interagiamo quotidianamente con i Clienti, gli Ospiti di queste eccellenti strutture.
Così da sempre, quando leggo le recensioni, trovo anche splendidi complimenti, apprezzamenti positivi, racconti commossi e toccanti di come il loro adorato bambino sia stato felice in vacanza, o di quanto abbiano ricaricato le batterie e trovato una nuova lucida determinazione, la necessaria chiarezza mentale per affrontare finalmente un certo progetto a lungo rimandato…
O ancora quanto la vacanza abbia giovato alla loro salute: la ginnastica, le divertentissime danze aerobiche in spiaggia, o il cibo sempre sano e genuino, ma anche saporito e gustoso.
Il passaparola. Ancora il più efficace strumento di acquisizione Clienti.
Non a caso, in ogni stagione questi Hotel ricevono nuovi Ospiti, persone che non hanno mai incontrato in precedenza, che arrivano sapendo già quasi tutti dell’Hotel prescelto: cosa si faccia, come si svolge la vita di vacanza, lo stile che anima le diverse giornate, la filosofia dello star bene di ogni Hotel, talora conoscono persino i nomi di tanti titolari e addetti!
Quasi sempre questi nuovi Ospiti in precedenza avevano parlato con persone che erano già state una o più volte in questa struttura alberghiera.
Gliene avevano parlato evidentemente bene, con entusiasmo, riuscendo a suscitare in loro tantissima curiosità, a instillargli il desiderio di vivere anche loro una vacanza capace di produrre tutti quei sentimenti.
Alcuni di voi si accorgeranno di sicuro che in questo caso, in gioco non c’è solo la reputazione, la credibilità, lo standard qualitativo dell’Hotel.
Ma c’è anche quello di chi ha suggerito ai suoi amici di venire qui, di provare una vacanza, un bel soggiorno per una vacanza vera, intensa, genuina.
Pensate che se chi ha raccomandato ai propri cari amici un certo Albergo (o prodotto, o servizio…) non avesse goduto della loro personale fiducia: sarebbe riuscito a convincerli a spendere non solo i propri soldini, ma anche il proprio preziosissimo tempo così, …al buio?
Forse no, …vero? 😒
Perché tutta la nostra società e noi stessi abbiamo bisogno di poter riporre la nostra fiducia nelle giuste persone, nelle aziende oneste e capaci, nelle pubblicità che corrispondono al vero e non a bugie ed enfasi create a tavolino solo per allettarci, o persino per ingannarci.
La raccomandazione di un amico credibile diventa così un sigillo di fiducia, un’indicazione di qualità che va ben oltre la pubblicità tradizionale.
Oltre tutto laddove nei confronti della pubblicità tradizionale i nostri sensi, il nostro pensiero si mette istintivamente su una posizione “difensiva”, dando solo in parte la propria fiducia a chi sta cercando di venderci qualcosa; viceversa con un amico di cui ci fidiamo questa innata diffidenza, queste “difese” naturali, create per proteggerci da truffe e delusioni, vengono meno, proprio perché presumiamo che il consiglio di un amico, le sue indicazioni siano in buona fede, disinteressate, rivolte sinceramente al nostro esclusivo vantaggio.
La credibilità è la somma di una buona comunicazione sul web, accompagnata da esperienze concrete
La responsabilità finale è sempre in noi che effettuiamo la scelta, naturalmente.
Ma oggi, fortunatamente, abbiamo a disposizione tantissimi mezzi per andare a verificare, per scavare, per scoprire quanto di ciò che leggiamo, o sentiamo corrisponda …al vero!
Non è un caso che sempre più persone leggano più recensioni possibile, prima di scegliere ed effettuare un acquisto.
E purtroppo, anche qui non a caso, alcune aziende e persone furbe, specie in alcuni Paesi particolarmente aggressivi commercialmente, pagano emeriti sconosciuti, o i loro dipendenti per scrivere recensioni luccicanti, bellissime, attraenti, ma totalmente inventate, false, bugiarde.
Qual’è allora il problema, la realtà di tutto ciò?
Perché così tante aziende, di cui molte importantissime e famose, sentono il bisogno di dover ricorrere all’aiuto (a pagamento) di influencer e volti noti?
Il fatto è che una credibilità diffusa, una buona nomea, una fiducia, un’alta reputazione e stima per il proprio marchio non sono cose che si conquistano in un mese, o neanche in un anno.
Ci vogliono lunghi tempi in cui progressivamente accumuli e conquisti la fiducia e il rispetto della gente.
E per fare questo non è sufficiente offrire un servizio di qualità, o un buon prodotto.
Cosa fare, allora?
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